Nel 1531 abitavano a Padova diversi tedeschi fra quali vi erano anche alcuni che studiavano legge alla nostra Università. Fino da qualche anno prima la Riforma religiosa aveva preso salde radici in Germania, Svizzera. Inghilterra e altri Stati del Nord per opera specialmente di Lutero e Calvino. I tedeschi di Padova furono sospettati di esser seguaci e di far propaganda di dottrina luterana ed il Podestà di Padova messer Pandolfo Morosini per ordine del Consiglio dei Dieci fece eseguire una perquisizione nelle case dove costoro abitavano. Essi protestarono per tale atto, ed in massa, assieme ad altri giovani, non tedeschi, si avviarono In Prato della Valle, dove un giovane dei nostri, certo Loschi, arringò gli intervenuti pronunciando frasi poco rispettose contro il Consiglio dei Dieci. Il Podestà Morosim mandò in Prato della Valle una schiera di soldati e di sbirri con l'ordine di disperdere i dimostranti. Così avvenne, ma non senza proteste e opposizione degli intervenuti. Ci furono tafferugli, feriti e fuggiaschi, ed il Loschi fuggì da Padova e si rifugiò a Vicenza presso certi suoi parenti. Quando il Consiglio dei Dieci dal rapporto del Podestà, conobbe tutti i particolari del fatto, ritenne il Loschi come capo del movimento e mandò ad arrestarlo a Vicenza e tradurlo a Venezia. Colà venne processato, e data la sua giovane età non venne sottoposto a tortura né condannato a pena corporale, ma bensì relegato a confine per tutta la vita nell'isola di Candia, con l'ordine che se fosse fuggito e preso, venisse rinchiuso per dieci anni nella prigione orba, cioè cieca perché priva di finestrino e di qualsiasi luce. Dodici anni dopo, nel 1543 per intercessione della madre vedova e senza altri figli, venne graziato, con l'obbligo però di abitare Vicenza senza mai uscire dalle mura della città per tutta la vita.
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